Toscana la terra delle slot machine
Toscana terra d’azzardo. La regione è tra i principali territori per concentrazione di “macchinette”: Massa è addirittura la capitale italiana dei mini-casinò ma anche a Prato, Lucca e Pisa la diffusione delle slot machine è molto alta e la propensione al gioco addirittura preoccupante.
A conferire alla Toscana questi primati, di cui forse si farebbe a meno volentieri, sono i dati sui locali autorizzati a detenere newslot e videolotteries, dati forniti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Aams) relativi al 2013, che il Tirreno ha ottenuto, elaborato, incrociato con altre statistiche e visualizzato. Il risultato finale è, per la prima volta, il quadro completo della distribuzione delle “macchinette” nella regione, vale a dire una sorta di mappa che mostra la pervasività delle slot sul territorio e dovrebbe far scattare l’allarme sulla loro eccessiva concentrazione in alcune aree.
Il primato di Massa Carrara. Il primo posto dove qualche campanello dovrebbe suonare è, secondo i numeri, la provincia di Massa Carrara. Qui l’offerta di gioco d’azzardo non ha eguali in Italia. Secondo i dati Aams elaborati dal Tirreno, in nessun’altra provincia del Belpaese il rapporto tra i cosiddetti mini-casinò autorizzati e abitanti è così alto: ce ne sono una trentina per una popolazione di circa 200mila abitanti, quindi ogni 10mila residenti ci sono 1,45 “esercizi dedicati”, per usare l’espressione burocratica con cui Aams definisce quei locali con le insegne sgargianti e i vetri oscurati il cui business principale sono, appunto, le slot machine. Nessuno fa meglio (si fa per dire) e, anzi, per dare un’idea della solidità del primato, le altre province italiane seguono a rispettosa distanza: la provincia di Teramo è seconda con “appena” 1,07 mini-casinò per 10mila abitanti, seguita da quella di Sondrio con 1,05.