Quali sono le regioni dove in Italia si gioca meno alle slot machine
Correva l’anno 2003 quando l’industria del gioco d’azzardo muoveva i primi passi nel nostro paese. Da allora è stata accompagnata da una crescita esponenziale, beffandosi della crisi che ha attanagliato e continua ad attanagliare la nostra penisola, e superando in termini di fatturato quasi tutti gli altri settori economici. Sono bastati pochi anni perché l’Italia scalasse le gerarchie delle classifiche mondiali sul gioco d’azzardo, impennata guidata dalla forma di gambling più amata dagli italiani, ovvero le slot machine.. La liberalizzazione delle “machine gambling”, ha cambiato il modo di scommettere degli italiani, che hanno quasi abbandonato i sistemi di scommessa e di gioco tradizionali (Lotto, Totocalcio, Totip), per dedicarsi ad un’attività che continua a permanere in testa alle loro preferenze di gioco senza perdere colpi.
La spesa regione per regione
Nella penisola variano da regione a regione, le caratteristiche ricollegabili a questa tipologia di gioco, tra le quali andremo a prendere in considerazione i dati relativi alla spesa media per giocatore, fornendo uno spunto di quella che è la situazione generale della penisola.
La graduatoria a livello regionale della spesa pro capite relativa agli apparecchi da intrattenimento (slot machine e video lottery), vede in testa la Lombardia con 1.951 Euro di spesa per giocatore, seguita dal Lazio con 944 Euro, dall’Emilia Romagna con 852 euro, che batte di poco gli 850 Euro del Veneto. Chiudono la top seven Piemonte, Campania e Toscana.
Come possiamo notare, fatta eccezione per Lazio, Campania e Calabria, i dati più significanti sono legati alle regioni del nord Italia. Alle ultime posizioni della classifica nazionale, troviamo difatti quasi tutte le regioni del Sud: la più “virtuosa”, la Basilicata, spende solo 61 euro, seguono da Molise, Umbria, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Quali considerazioni possiamo trarre guardando a questi dati?
Possiamo affermare che nel Meridione, dove più forte è il peso della crisi, si è disposti a mettere di meno mani al proprio portafogli, considerate le esigue disponibilità economiche. La densità demografica e i redditi mensili nettamente superiori rispetto alle regioni settentrionali influiscano decisamente in questa classifica, che nei prossimi mesi verrà aggiornata dall’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane.
Il primo semestre del 2015 ha fatto registrare una raccolta complessiva di 44 miliardi di euro, tesoretto in cui le slot machine svolgono un ruolo primario nonostante le ultimi pesanti tassazioni imposte dal governo ai gestori degli apparecchi di intrattenimento e nonostante la morsa delle nuove leggi regionali sul settore. In questo marasma generale tra dati e confusione legislativa, sta emergendo l’escalation dell’interesse delle mafie nei confronti del terzo settore dell’economia italiana. Le forze dell’ordine stanno intervenendo in maniera pesante per bloccare le infiltrazioni, il passo successivo sarà quello di uniformare le leggi che vengono applicate in maniera non uniforme da regione a regione.