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Le misure sulla ludopatia: Spot per il Governo o cosa seria?

Stop LudopatiaA volte si ha la netta sensazione che quando il Governo parla di gioco faccia sempre degli “azzardi” (scusando ovviamente il gioco di parole). Prima ha proposto un decreto fiscale per il settore che è naufragato miseramente ed ora vuole intervenire sulla ludopatia. Si potrebbe tranquillamente dire che non si è mai contenti: se non Stato non fa si critica, se fa qualcosa si critica lo stesso perché lo fa forse “azzardando” un poco. La realtà è che le informazioni sul gioco sono sempre assai superficiali, i dati sono “ambigui” e, poi, le decisioni annunciate e sbandierate dal Governo cadono spesse volte in contraddizioni pedestri. Ciò che emerge dall’insieme del gioco è che ora non si parla più solo di ludopatia, ma bensì di azzardopatia e di questa crescita di disagi il Governo si ostina a non tenerne conto ed a non intervenire.

Ora, in questi giorni, ci si ritrova con un ulteriore proposta del Governo, un decreto anti-ludopatia, volta a dare anche informazioni sui casino online, sperando di non trovarci di fronte all’ennesimo “spot pubblicitario per l’Esecutivo in vista delle prossime elezioni (e non sarebbe in ogni caso la prima volta). Ora chi amministra le nostre menti si propone con un “cambio di prospettiva a 360°” e questo stupisce non poco: in primo piano sale la salute delle persone, la legalità, l’insieme familiare e poi il gettito fiscale… che prima d’ora era stato il primo obbiettivo di ogni iniziativa governativa. E tale comportamento è inusitato e lascia qualche perplessità su questo atteggiamento così sociale… da non crederci.

Non è che chi scrive non abbia “fiducia” nel Governo, ma vive l’esperienza acquisita sin qui e di quello chedad oggi, si è fatto nei confronti dell’industria del gioco. Questa esperienza lascia ben poco spazio ad una speranza innovativa e sopratutto foriera di qualcosa di “diverso dal solito” nel comportamento del Governo. Le esternazioni che vengono fatte sembrano veramente uno spot elettorale e non solo intendimenti per risolvere “qualcosa” nel mondo del gioco. Di proclami si crede ne siano stati fatti abbastanza, di speranze sottoposte e dichiarate sono pieni i cuori degli operatori del gioco lecito e tutto, ma proprio tutto, ha lasciato questo settore in uno stato di completo abbandono. Almeno sino a qui.
Quello che è indubbiamente vero è che della “riduzione dell’offerta di gioco” se ne parla da anni, ma solo ora la Legge di Stabilità sembra aver preso veramente una posizione chiara e definita: la riduzione con il tempo delle “famigerate macchinette” per salvaguardare il territorio dal fenomeno ormai esteso di “partecipazione al gioco d’azzardo”. La Stabilità ha fissato parametri per questo, ma tra Regioni c’è una difformità di interpretazione e di applicazione della legge.

E poi non da ultimo bisognerebbe che l’Esecutivo non prenda a cuore solo le “macchinette”, ma anche l’aumento del gioco illecito che si fa fatica ad arginare e che sta provocando danni in modo sleale al gioco lecito. Le Forze dell’Ordine, tutte, si stanno impegnando nel monitoraggio del territorio ma sembra che più si chiudano eserciti illegali… più ne nascono. Più si sanano Centri di Trasmissione dati, più ne nascono altri che i giocatori non faticano a rintracciare. Insomma, ci vuole ben altro che “uno spot elettorale” per risolvere questa situazione ormai incancrenita. Vediamo se l’Esecutivo questa volta manterrà le sue promesse.

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